Ricordo del Prof. Franco Mandelli

Il Prof. Franco Mandelli è mancato il 15 luglio 2018, all’età di 87 anni. Ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo dell’Ematologia italiana come disciplina a sé stante. Poco ambita nei primi anni a confronto di altre discipline della medicina, l’Ematologia nel tempo si è sempre più sviluppata e raffinata, con risultati allora inimmaginabili. In questo contesto, il Prof. Mandelli è stato protagonista assoluto a Roma, in Italia e nel panorama internazionale. Si può a buon titolo affermare come l’Ematologia romana sia in pratica nata alla Sapienza in Via Lancisi, poi in Via Chieti e poi in Via Benevento per poi radicarsi in molte altre sedi a Roma, nel Lazio e non solo. Tantissime le generazioni di ematologi che si sono formati presso l’Ematologia della Sapienza, che negli anni è cresciuta fino a diventare la più grande Ematologia d’Italia, dove vengono seguiti bambini e adulti con tutte le patologie ematologiche neoplastiche e non-neoplastiche. In Via Benevento sono stati fatti i primi trapianti di cellule staminali nel Lazio, da qui sono nati i primi protocolli clinici multicentrici per pazienti con leucemie acute.

Molte sono le iniziative che il Prof. Mandelli è riuscito a far nascere o sviluppare. Il GIMEMA, nato inizialmente con finalità educazionali per i centri ematologici del sud e poi diventato Gruppo Italiano di EMatologia dell’Adulto che oggi, attraverso numerosi Working Parties, coordina la maggior parte dei protocolli clinici in Italia. Il ragionamento era (ed è tuttora) che attraverso i protocolli policentrici nazionali si offrono ai pazienti le migliori opportunità terapeutiche. Il GIMEMA è conosciuto in tutto il mondo e ha contributo a molti importanti avanzamenti nel trattamento di pazienti con diverse patologie ematologiche, soprattutto leucemie acute e croniche.

E poi l’intuizione di dar vita, anche in Italia, ad uno stretto connubio tra privato e pubblico, con la finalità di trovare finanziamenti a supporto delle strutture pubbliche di Ematologia. Un modello anglosassone che da noi non esisteva. E così si è sviluppata l’AIL (Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma), con tante sedi in tutta Italia. Innumerevoli i contributi dell’AIL nazionale e regionale a sostegno dei centri di Ematologia italiani.

E’ doveroso ricordare anche molte altre iniziative più locali. Tra queste, la prima scuola pubblica in ospedale perchè i bambini/adolescenti con patologie ematologiche potessero continuare con il loro iter scolastico durante i periodi di ospedalizzazione; il primo e unico Pronto Soccorso Ematologico in Italia; il residence per pazienti e famiglie vicino all’Istituto, ecc.

Come accennato, il respiro ed i riconoscimenti sono stati internazionali. Per molti anni i convegni su ‘Acute Leukemias’ organizzati a Roma dal Prof. Mandelli sono diventati appuntamenti imprescindibili che hanno visto negli anni la partecipazione dei maggiori esperti mondiali. E anche aiuti in paesi meno fortunati. Per esempio le prime forniture di acido retinoico per trattare a Baghdad bambini iracheni con leucemia acuta promielocitica. Da Via Benevento sono partiti i programmi di teleconsulto a distanza con l’Iraq.

L’Ematologia romana e quella nazionale non possono che essere riconoscenti al Prof. Mandelli per quanto ha fatto negli anni, ed il Centro di Ematologia del Policlinico Umberto 1, Università Sapienza continuerà a crescere lungo il solco tracciato. Avrebbe certamente desiderato per l’Ematologia da lui fondata una sede adeguata al prestigio internazionale che ha. Dopo molti anni di attesa forse il sogno potrà avverarsi….

Robin Foà
Direttore Ematologia
Policlinico Umberto I – Università Sapienza