L’utilizzo di un fattore IX ricombinante fuso con il dominio Fc delle IgG (rFIXFc o eftrenonacog alfa), caratterizzato da una emivita prolungata, permette di ottenere bassi tassi di sanguinamento nei pazienti con emofilia B severa trattati con iniezioni profilattiche ogni 1-2 settimane. Queste le conclusioni di uno studio di fase III (Powell  JS et al. N Engl J Med. 2013 Dec 4. Epub ahead of print) condotto su 123 pazienti adulti o adolescenti con emofilia B severa, allo scopo di valutare l’efficacia e la sicurezza di rFIXFc per la prevenzione e il trattamento delle emorragie in questi pazienti.

Lo studio ha incluso 4 gruppi di trattamento: i primi due (1 e 2) hanno ricevuto una profilassi settimanale o con un intervallo modulato sulla necessità individuale (intervallo mediano: 12 giorni), rispettivamente; il gruppo 3 ha ricevuto un trattamento al bisogno e il gruppo 4 un trattamento nel periodo perioperatorio. Il confronto fra i tassi mediani annui degli episodi di sanguinamento nei primi 3 gruppi (3,0, 1,4 e 17,7, rispettivamente ) ha mostrato un vantaggio a favore dei pazienti riceventi la terapia profilattica, con una riduzione dell’83% nel gruppo 1 e dell’87% nel gruppo 2, rispetto al gruppo 3 che ha ricevuto un trattamento episodico (p < 0,001). Nel gruppo 4, l’emostasi è stata giudicata buona o eccellente durante tutti gli interventi di chirurgia maggiore. Nessun inibitore è stato rilevato in nessun paziente ricevente rFIXFc (ma va sottolineato che tutti i pazienti erano pretrattati e i soggetti con una storia di inibitore erano esclusi dallo studio), mentre gli eventi avversi osservati (eventi avversi gravi nel 10,9% dei partecipanti) erano generalmente corrispondenti a quelli attesi in questa categoria di pazienti.

«Nei pazienti con emofilia B severa», scrivono gli autori della ricerca, «il trattamento sostitutivo profilattico migliora l’outcome clinico, ma l’emivita relativamente breve delle preparazioni di fattore IX attualmente disponibili pone la necessità di frequenti iniezioni endovenose, con effetti negativi sulla qualità della vita dei pazienti. Questo studio dimostra che la proteina di fusione rFIXFc presenta una emivita prolungata rispetto al fattore IX ricombinante (82,1 ore verso 33,8 ore) e permette un’efficace trattamento e prevenzione dei sanguinamenti nei pazienti con emofilia B». Nell’interpretazione dei dati va comunque sottolineato che lo studio non era randomizzato, ma l’assegnazione del trattamento veniva effettuata sulla base della pratica clinica corrente del centro partecipante, potenziale fonte di bias. Tuttavia, la disponibilità di un prodotto in grado di garantire un’efficacia profilattica con iniezioni ogni 1 o 2 settimane potrebbe portare a un maggiore uso del trattamento preventivo nei pazienti con emofilia B.

Fonte: New England Journal of Medicine